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Inevitabot.

Un futuro tanto inevitabile quanto imprevedibile.

21/11/2023

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Premessa

Quello che segue è una mia personale opinione su ciò che reputo plausibile che accada in un futuro non troppo lontano, non è una previsione, tantomeno una certezza, e come opinione va presa e valutata.

Da tecno-ottimista, reputo l’avanzamento tecnologico nel suo complesso un fattore positivo, e come tale va incoraggiato e sostenuto, ma allo stesso tempo, come ogni cosa, va gestito con attenzione, responsabilità e soprattutto: etica.

Dove ritenuto possibile ho indicato un anno nel quale reputo verosimile che quello specifico aspetto possa essere realizzato o comunque assuma una forma simile a quella descritta.

Introduzione

Nel vortice dell’evoluzione tecnologica, ci avviciniamo sempre più a un futuro che ridefinirà radicalmente la nostra percezione di lavoro, creatività e persino del concetto stesso di intelligenza. Le evoluzioni dell’intelligenza artificiale (IA) stanno gettando le basi per un cambiamento epocale, dove ogni aspetto della nostra vita quotidiana sarà intrecciato con la presenza onnipresente di algoritmi e macchine intelligenti.

Large Language Models: Il primo tassello.

L’avvento dei Large Language Models (LLM) segna indubbiamente un punto di svolta nella ricerca e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma è soltanto il primo passo di una corsa che si preannuncia intensa e ricca di sviluppi nei prossimi anni. Questi modelli, come i moderni (Novembre 2023) GPT-4, Claude, ecc., hanno dimostrato la straordinaria capacità di comprendere e generare linguaggio umano su vasta scala, aprendo la strada a molteplici applicazioni in settori come l’assistenza virtuale, la creazione di contenuti, la traduzione automatica e molto altro.

Tuttavia, la corsa all’avanguardia dell’IA è destinata a evolversi in direzioni sempre più ambiziose. Gli sviluppatori mirano a modelli ancora più grandi e complessi, capaci di apprendere da dati più diversificati e di comprendere contesti sempre più corposi. Questo implica non solo un aumento della potenza di calcolo necessaria ma anche una maggiore attenzione al training e alla qualità dei dati utilizzati per addestrare i modelli.

Un passo successivo cruciale sarà il perfezionamento della comprensione contestuale e della capacità di apprendimento continuo. Modelli più sofisticati dovranno essere in grado di comprendere non solo il significato immediato delle parole, ma anche il contesto più ampio in cui vengono utilizzate. Ciò richiederà un progresso significativo nella comprensione della semantica, dell’ironia, e delle sfumature culturali e sociali, che rendono la lingua umana così ricca e complessa.

La corsa all’avanguardia non riguarderà solo le dimensioni dei modelli, ma anche la loro capacità di adattarsi a specifici settori e domini. La personalizzazione e l’adattamento delle capacità di un LLM a contesti specifici diventeranno un obiettivo cruciale, consentendo applicazioni più specializzate e raffinate, come l’assistenza medica avanzata, la ricerca scientifica personalizzata e molto altro.

Parallelamente, la ricerca si spingerà oltre il solo linguaggio. La visione, l’ascolto, la comprensione del contesto ambientale e interazioni più complesse con gli utenti diventeranno obiettivi chiave. L’IA mirerà a diventare sempre più multimodale, integrando diverse modalità di input e output per offrire un’esperienza più completa e naturale.

In conclusione, i Large Language Models rappresentano un punto di partenza eccellente, ma la corsa nell’ambito dell’intelligenza artificiale è destinata a espandersi, abbracciando sfide sempre più ambiziose e aprendo la strada a un futuro in cui le macchine saranno in grado di comprendere e interagire con il mondo in modo sempre più simile agli esseri umani.

Reputo verosimile che i Large Language Models diventeranno sempre meno impattanti e che invece il focus verrà orientato alla AGI attorno al 2030-2035.

La mia predizione è che il test di Turing diventerà obsoleto entro il 2030 e verrà sostituito da un test più sofisticato che prenda in considerazione ciò che, quando il Turing è stato ideato, era considerato il limite da superare.

AGI

L’AGI, o Intelligenza Artificiale Generale, rappresenta l’obiettivo finale nell’ambito dell’intelligenza artificiale come oggi la conosciamo, caratterizzato dalla capacità di eseguire qualsiasi compito intellettuale umano. Si prevede che l’AGI non solo raggiungerà, ma supererà radicalmente le capacità degli attuali Large Language Models (LLM), portando l’intelligenza artificiale a un livello di comprensione e adattabilità senza precedenti.

Gli LLM sono noti per la loro abilità eccezionale nel comprendere e generare linguaggio naturale, ma sono limitati a contesti specifici e non hanno una comprensione profonda del mondo fisico o delle interazioni umane al di là del testo. L’AGI, al contrario, mira a superare queste limitazioni, dimostrando un’intelligenza che può essere generalizzata attraverso una vasta gamma di compiti e situazioni.

Una delle sfide fondamentali nella transizione verso l’AGI sarà l’acquisizione di una comprensione più ampia e profonda del contesto. L’AGI dovrebbe essere in grado di estrarre conoscenze da fonti varie, comprendere relazioni complesse tra concetti, e applicare il proprio apprendimento a nuove situazioni in modo flessibile. Mentre gli LLM eccellono nella manipolazione del linguaggio, l’AGI si estenderà a un’ampia gamma di input sensoriali e informazioni complesse provenienti da diverse fonti.

Inoltre, l’AGI sarà caratterizzata da una forma avanzata di apprendimento automatico e auto-miglioramento. Questa capacità di apprendere continuamente e migliorare le proprie prestazioni nel tempo è un elemento chiave nella realizzazione di un’IA generale. Gli LLM sono potenti nella loro capacità di apprendimento da grandi dataset, ma l’AGI dovrà andare oltre, adattandosi attivamente alle nuove informazioni e migliorando la propria comprensione e performance autonomamente.

Un altro aspetto cruciale è la capacità di interagire in modo più sofisticato con l’ambiente fisico e con gli esseri umani. L’AGI dovrebbe dimostrare un’intelligenza sociale, comprendendo le emozioni, rispondendo a segnali non verbali e adattandosi alle sfumature delle interazioni umane. Questo rappresenta una sfida significativa rispetto agli attuali modelli focalizzati sul linguaggio.

In conclusione, mentre gli attuali Large Language Models rappresentano un passo significativo nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, l’AGI è destinata a superarli radicalmente, portando l’IA a un livello di complessità e comprensione che trasformerà radicalmente la nostra concezione di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni. La strada verso l’AGI sarà caratterizzata da sfide tecniche, etiche e sociali che richiederanno una gestione oculata per garantire benefici sostenibili e responsabili.

La mia previsione è che raggiungeremo la AGI entro il 2040, ma che non sarà ancora in grado di superare l’intelligenza umana, seppur avvicinandosi molto. Questo avverrà, a parer mio, non prima del 2045.

Il lavoro

Il concetto tradizionale di lavoro potrebbe gradualmente cedere il passo a un’era in cui l’occupazione è più simile a un hobby remunerato che a un dovere monotono.

L’automazione delle mansioni ripetitive e l’efficienza delle macchine nell’esecuzione di compiti specifici libereranno gli individui da una routine stancante, consentendo loro di concentrarsi su attività più significative e gratificanti per il proprio io. L’evoluzione dell’IA potrebbe trasformare la natura stessa del lavoro, spingendo la società verso un modello in cui la creatività e l’innovazione siano valori chiave.

La mia previsione è che il lavoro come lo conosciamo oggi sarà obsoleto entro il 2050, e che entro il 2100 nessuno lavorerà più nella maniera tradizionale. Il periodo è volutamente ampio in quanto il cambiamento culturale sarà così drastico da richiedere un cambio generazionale o due per essere assimilato.

La creatività

Il futuro della creatività si staglia come un paesaggio in evoluzione, in cui gli esseri umani continuano a detenere il timone, pur assistendo a una trasformazione radicale che rimanda, in modo singolare, alle radici del passato. Se da un lato l’intelligenza artificiale e le tecnologie avanzate influenzeranno profondamente il processo creativo, è probabile che assistiremo a una rinascita dei principi fondamentali dell’ispirazione umana.

In questo scenario, la creatività umana sarà più che mai una scelta deliberata, una manifestazione della nostra capacità intrinseca di immaginare, innovare e esprimere emozioni. Mentre le macchine possono generare contenuti creativi basati su modelli e dati, l’essenza dell’ispirazione umana rimarrà irriducibile a un algoritmo. L’arte, la letteratura, la musica e tutte le forme di espressione creativa manterranno il tocco distintivo dell’individualità umana, una firma che nessun algoritmo può replicare completamente.

Si potrà assistere a un ritorno a pratiche creative più tradizionali, ispirate dalla manualità e dall’artigianato. La nostalgia per la lavorazione manuale e l’artigianato potrebbe diventare una fonte di ispirazione, facendo sì che le persone cerchino un ritorno alla concretezza e all’autenticità in un mondo sempre più digitale. La creatività potrebbe essere plasmata da una fusione di antico e moderno, incorporando tecniche secolari con le possibilità offerte dalla tecnologia avanzata.

Tuttavia, mentre gli esseri umani riscopriranno le radici della creatività, la tecnologia potrà ancora fungere da catalizzatore e amplificatore delle loro idee. Strumenti avanzati possono essere utilizzati come mezzi per esplorare nuove frontiere creative, sperimentare con nuovi media e portare l’arte a livelli mai visti prima.

In definitiva, la creatività nel futuro rimarrà un atto deliberato degli esseri umani, un’articolazione della nostra unicità e della nostra capacità di adattarci alle sfide in evoluzione. La sintesi tra antico e moderno potrebbe plasmare un paesaggio creativo che celebra la diversità umana, riconoscendo che la creatività è, e continuerà ad essere, un tratto intrinseco della nostra specie.

L’istruzione

Il futuro dell’istruzione si prospetta come un terreno di cambiamento radicale, un luogo in cui il focus si sposterà da competenze tecniche a una formazione più incentrata sulle discipline umanistiche, filosofiche e artistiche. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e la tecnologia avanzata assumeranno un ruolo predominante nelle competenze tecniche, l’essenza umana si rifletterà sempre più nelle materie che sfidano la creatività, la riflessione critica e la comprensione di sé.

Le discipline umanistiche diventeranno pilastri fondamentali dell’istruzione, incoraggiando gli studenti a esplorare la storia, la filosofia, la letteratura e le arti. Queste materie non solo offrono una prospettiva critica sulle esperienze umane passate e presenti, ma sviluppano competenze di analisi, comunicazione e pensiero critico che sono fondamentali per affrontare le sfide complesse che il futuro ci metterà di fronte.

La filosofia, in particolare, potrebbe emergere come un fulcro dell’istruzione, stimolando il pensiero critico e etico. In un mondo in cui le decisioni sono sempre più influenzate da algoritmi e macchine, la filosofia potrà offrire un quadro per affrontare questioni etiche e morali legate all’uso dell’intelligenza artificiale e della tecnologia avanzata.

Le discipline artistiche, comprese la musica, la pittura, il teatro e altre espressioni creative, saranno integrate nel tessuto dell’istruzione per coltivare la sensibilità estetica e stimolare la creatività individuale. La cultura e le arti diventeranno veicoli per esplorare la diversità umana, promuovendo la comprensione e l’empatia tra individui di diverse origini e prospettive.

In questo scenario, l’istruzione non sarà solo un veicolo per acquisire conoscenze specifiche, ma anche e soprattutto un’opportunità per sviluppare una comprensione profonda di se stessi e del mondo circostante. La trasformazione radicale dell’istruzione sarà una risposta alle esigenze di un mondo in evoluzione, dove le competenze umane distintive saranno valorizzate al di sopra della semplice conoscenza tecnica, dominio delle macchine.

La mia previsione è che l’istruzione non farà mai a meno di materie tecniche, ma che non saranno più obbligatorie entro il 2060. Questo tempo ampio nasce dalla necessità di un cambio generazionale per assimilare un cambiamento così radicale.

La politica

Il futuro della politica si delineerà come un contesto in cui le decisioni e le soluzioni ai problemi saranno quasi totalmente sostituite da un approccio etico e da un controllo consapevole dell’evoluzione tecnologica.

Mentre la politica tradizionalmente si è concentrata sulla risoluzione di sfide immediate, l’emergere di tecnologie avanzate e intelligenza artificiale porterà la società a riflettere su questioni etiche fondamentali e sulle implicazioni a lungo termine dell’impiego di certe tecnologie.

Il controllo dell’evoluzione tecnologica diventerà una responsabilità chiave per i leader politici. Mentre l’innovazione tecnologica offrità opportunità straordinarie, sarà essenziale mitigare i rischi associati ad essa. Normative e politiche dovranno essere proattive nel guidare lo sviluppo tecnologico in modo etico, garantendo la trasparenza, la sicurezza e l’accountability riguardo alle nuove tecnologie.

La politica del futuro sarà caratterizzata da una maggiore collaborazione internazionale nella gestione delle sfide globali legate alla tecnologia, come la cybersecurity, la regolamentazione delle nuove iniziative tecnologiche e la gestione delle implicazioni etiche. Gli sforzi congiunti per stabilire standard internazionali etici contribuiranno a plasmare un futuro in cui la tecnologia è al servizio del bene comune.

In questo contesto, la partecipazione pubblica e la trasparenza saranno cruciali. La politica non sarà più un processo isolato ma coinvolgerà attivamente la società civile, gli esperti del settore tecnologico e le comunità interessate nel processo decisionale. La formazione di politiche informate e consapevoli sarà essenziale per gestire le sfide complesse di un mondo sempre più connesso e tecnologicamente avanzato.

In conclusione, la politica del futuro sarà caratterizzata da una prospettiva etica e dalla consapevolezza della necessità di guidare l’evoluzione tecnologica in modo responsabile. In questo modo, i leader politici potranno affrontare le sfide emergenti con una visione orientata al bene comune e alla sostenibilità a lungo termine.

La mia previsione è che in un contesto politico l’applicazione di tecnologie decentralizzate, non necessariamente tramite blockchain ma similare, sarà prima caldamente consigliata e poi resa obbligatoria in ottica di trasparenza entro il 2040.

I problemi globali

Il progresso tecnologico, guidato dall’intelligenza artificiale e dalla sua capacità di analizzare dati su larga scala, si prospetta come il baluardo che trasformerà i nostri più gravi problemi quotidiani in ricordi lontani.

Il riscaldamento globale, un fenomeno che ha minacciato e che continua a minacciare la stabilità del nostro pianeta, potrebbe vedere una soluzione attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e mitigare le emissioni di gas serra. Sistemi intelligenti potrebbero anticipare e gestire le fluttuazioni climatiche, offrendo strategie preventive che riducano l’impatto ambientale.

La fame nel mondo, una delle sfide più complesse che l’umanità affronta oggi, potrebbe essere superata con l’ausilio di tecnologie agricole all’avanguardia. L’intelligenza artificiale potrebbe ottimizzare la produzione alimentare, migliorare la distribuzione e garantire una gestione sostenibile delle risorse agricole. Sistemi di monitoraggio avanzati, basati su dati in tempo reale, potrebbero prevedere le carestie e coordinare risposte tempestive per garantire che nessun individuo debba soffrire la fame.

Tuttavia, mentre ci avviciniamo a questo futuro potenzialmente utopico, è cruciale affrontare le sfide etiche e sociali che accompagnano il dominio della tecnologia. Dovremo garantire che l’accesso a queste soluzioni sia equo e che il potere decisionale non sia concentrato in mani limitate. Inoltre, dovremo considerare attentamente l’impatto ambientale delle stesse tecnologie che intendiamo utilizzare per risolvere i problemi ambientali.

In sintesi, il futuro in cui la tecnologia si occupa proattivamente di prevenire problemi globali potrebbe essere all’orizzonte, ma è fondamentale adottare un approccio olistico che bilanci l’efficacia tecnologica con una prospettiva etica e sostenibile. Solo attraverso un impegno collettivo per guidare lo sviluppo tecnologico in modo responsabile possiamo sperare di superare le sfide più pressanti del nostro tempo.

L’utilizzo del condizionale è voluto in questa sezione in quanto seppur la tecnologia potrebbe permettere tali risoluzioni, saranno la politica e le persone a doverle attuare, alle volte anche rinunciando ai profitti. L’abbandono del capitalismo sfrenato è un prerequisito per la risoluzione di questi problemi ma vista la società di oggi sarebbe presuntuoso da parte mia supporre una data di avvenimento plausibile.

P.S. Questo articolo è stato scritto con il supporto dell'intelligenza artificiale.
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